Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mt 5,38-48
Gesù mostra la via della vera giustizia mediante la legge dell’amore che supera quella del taglione, cioè «occhio per occhio e dente per dente». Gesù non chiede ai suoi discepoli di subire il male, anzi, chiede di reagire, però non con un altro male, ma con il bene. Solo così si spezza la catena del male: un male porta un altro male, un altro porta un altro male… Si spezza questa catena di male, e cambiano veramente le cose. Il male infatti è un “vuoto”, un vuoto di bene, e un vuoto non si può riempire con un altro vuoto, ma solo con un “pieno”, cioè con il bene. Gesù non vuole proporre un nuovo ordinamento civile, ma piuttosto il comandamento dell’amore del prossimo, che comprende anche l’amore per i nemici: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano» (v. 44). E questo non è facile. Questa parola non va intesa come approvazione del male compiuto dal nemico, ma come invito a una prospettiva superiore, a una prospettiva magnanima, simile a quella del Padre celeste, il quale dice Gesù «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (v. 45). Anche il nemico, infatti, è una persona umana, creata come tale a immagine di Dio, sebbene al presente questa immagine sia offuscata da una condotta indegna. Quando parliamo di “nemici” non dobbiamo pensare a chissà quali persone diverse e lontane da noi; parliamo anche di noi stessi, che possiamo entrare in conflitto con il nostro prossimo, a volte con i nostri familiari. Nemici sono anche coloro che parlano male di noi, che ci calunniano e ci fanno dei torti. E non è facile digerire questo. A tutti costoro siamo chiamati a rispondere con il bene, che ha anch’esso le sue strategie, ispirate dall’amore.
Avvisi
Sabato 22 febbraio dalle 15.30 alle 18.30 la migliore festa di Carnevale “CIRCUS” presso la nostra Parrocchia per bambini fino ai 12 anni! Vi aspettiamo numerosi!
Mercoledì 26 febbraio è il Mercoledì delle Ceneri ed inizia la Quaresima. Le Sante Messe saranno celebrate alle ore 8.30 e 18.30. Per i bambini del catechismo delle Comunione ed i lupetti sarà celebrato il rito delle Ceneri alle ore 17.00.
Giovedì 27 febbraio si svolgerà in Chiesa alle ore 21.00 la preghiera Comunitaria. Venerdì 28 febbraio alle ore 18.00 inizia la Via Crucis ed a seguire, alle 18.30, verrà celebrata la S. Messa.
Domenica 1 marzo RITIRO di QUARESIMA comunitario “Piuttosto che cambiare preferisco morire” dalle 16.00 alle 18.00.
L’ANGOLO DEGLI SQUILIBRATI
Lunedi 17 febbraio è entrato nella luce della Resurrezione monsignor Antonio Antonelli. Don Antonio è stato Parroco nella nostra Parrocchia dal 1983 al 1998. “ Donnantò ti ricordo sempre con quel sorriso serafico, della serie tanto lo sai che hai combinato…e poi con i tuoi cardigan colorati e consunti, sempre gli stessi, uno sopra l’altro e se faceva freddo un altro sopra ancora, a immagine di una semplicità non ostentata ma vissuta, che abitavi nel profondo. Ti vedo che sulle labbra ti esce quella frase “sono solo piccinerie” a cui sempre mi arrendevo. L’ultima volta che ti ho visto sofferente sul letto ci hai chiesto: “e mò dove andate?” Abbiamo risposto: “a casa in famiglia”, ci hai congedato sussurrandoci “voleteve bene” Flavio Antonio, vogliamo dirti grazie per esserti preso cura di noi ed averci regalato una testimonianza di fede basata sull’amore verso la tua comunità e la semplicità di animo. Resterà per sempre “un pezzetto” di te nelle persone che siamo ed in quello che trasmetteremo ai nostri figli. Stefano Don Antonio, ma per tutti Antonio, perché è cosi che lo si chiamava tutti, specialmente i giovani, perché di fatto era quello che voleva lui…essere uno di noi per creare senso di famiglia ma senza essere invadente, ironico e serio, sempre con il sorriso, e con i silenzi che insegnavano più di mille parole e parole che lasciavano spazio al silenzio del pensiero. Ha creato una comunità fatta di apertura e senso di famiglia, di calore umano e fede cristiana, accoglienza sempre per tutti. Lascia un vuoto che si colma di un dolcissimo ricordo e di senso di appartenenza. Simona E’ stata davvero una fortuna essere parrocchiani di Don Antonio, per lui la comunità veniva prima di tutto, dai bambini, ai ragazzi, agli adulti, sapeva scovare piccoli e grandi talenti e li metteva al servizio del gruppo facendo sentire cosi ogni persona importante ed apprezzata. Era riservato ma sempre di compagnia e simpatico, si interessava a tutti noi senza mai essere invadente. Trovava sempre un modo per aiutare tante famiglie, tante situazioni difficili. Raccontava la parola di Dio rendendola vicina alla quotidianità, senza mai svilirla. E’ stato un pastore attento, un padre buono, un uomo grande. Valentina In una delle ultime occasioni in cui ci siamo visti, mi hai regalato una foto in cui, sorridente e a braccia aperte, accogli Papa Francesco nella tua immensa umiltà Ecco…questa foto ti rappresenta in pieno, perché nello stesso modo, semplice e autentico, hai accolto tutti noi. Con il tuo fare schietto, austero e a volte scanzonato, ci hai indicato la strada camminandoci accanto, ci hai sostenuto, bacchettato, hai creduto in noi ed hai voluto che facessimo parte della tua famiglia. Resta solo una cosa da dire, GRAZIE…per il tuo esempio di uomo vero, per averci fatto vivere esperienze uniche che ci hanno reso migliori, grazie perché in ognuno di noi c’è un pezzetto di te! E allora…sono sicura che il Signore sarà li sorridente a braccia aperte, pronto ad accoglierti…proprio come in quella foto! Ciao Antonio, buon viaggio!
Sabrina